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La Storia Di Farah

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Love1

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“Questo marchio Farah non lo conosco, cos’è?!” E’ la tipica domanda che sento in negozio, beh… Farah festeggia in questo 2020 i suoi 100 anni!

Mansour Farah, un immigrato libanese che aveva studiato design e produzione di camicie a New York e nel 1910, apre insieme a sua moglie la sua prima piccola fabbrica a El Paso in Texas nel 1920 producendo camicie chambray,  nel primo decennio di vita riesce immediatamente a diversificare la produzione producendo tute, jeans e abiti da lavoro, guadagnandosi inoltre la reputazione di fabbrica di beni di qualità. Alla morte di Mansour nel 1937, l'attività fu rilevata dai suoi due figli James e William. Sotto la loro gestione, le vendite sono cresciute stagione dopo stagione, Farah si è evoluta dall'anonimato alla produzione per il comparto militare, divenendo cosi riconosciuta in tutta l'America. Tant’è che negli anni '40 Farah ricevette il prestigioso premio Army - Navy per la produzione di pantaloni, divise militari color khaki di alta qualità per la marina e l'esercito.

 

Negli anni ’50 riesce bene ad inserire i propri capi nella moda del momento: t-shirt bianca e giacca di pelle, mentre nel anni '60 produce “pocket flares” (pantaloni a zampa) per la generazione dei “figli dei fiori”. E’ Proprio grazie alla produzione di pantaloni di alta qualità che Farah deve il proprio successo, tra i quali possiamo citare gli “hopsack trousers”, tant’è che nel 1972 l'azienda diventa  il primo produttore mondiale di pantaloni da uomo, con 30 milioni di paia all'anno. A livello tecnologico inventano un macchina per cucire direttamente cerniere , tasche , ecc. sui pantaloni. 

I già citati hopsack indossati dai Rude Boy Chuka e Dubem Okonkwo , trendsetter di Islington altrimenti noti come "Chet e Joe", in quanto icone di stile del nord di Londra assicurarono al brand tale fama che il pantalone divenne uno tra i capi più venduti nel Regno Unito, fu così rapidamente adottato dalle sottoculture giovanili di skin e mod .Gli anni '70 videro anche l'apertura del primo negozio della società nel Regno Unito in Baron Street a Londra, anche questo punto vendita contribuì ad attirare l'attenzione verso il brand dei cosidetti “Rude boys”(Sticksmen), giovani maschi neri della working class, che vivevano in aree di proprietà comunali (case popolari), e che prediligevano la maglieria italiana e le scarpe di pelle di serpente o di coccodrillo, a questo look abbinarono i pantaloni con la "F". L'originale pantalone Farah in tela hopsack divenne famoso anche grazie alle sue caratteristiche: taglio sottile e netto, dotato di tecnologia antimacchia, era diverso da qualsiasi cosa disponibile all'epoca,  qualunque cosa praticamente gli accadesse non sembravano sporchi neanche alla luce del giorno, figurarsi di notte… per questo motivo, divennero rapidamente i preferiti dai frequentatori dei club e più tardi vennero ripresi dalla scena indie.  

Il marchio ebbe un altro slancio negli anni ’80, nei quali entrò con successo producendo anche la linea femminile,  ma non è questo il motivo, nel neo nascente look delle gradinate i pantaloni Farah (mod.cords) vennero inseriti tra i preferiti dai “football casuals” . Qualcuno afferma che se sei inglese e hai condotto la tua istruzione secondaria negli anni '80, non puoi non conoscere Farah e non metterla nel piedistallo dello stile assieme ad altre etichette del calibro di Sergio Tacchini,Fila, Adidas, Fred Perry e Lacoste. Con orgoglio questo brand può affermare che dalle “terraces”, ai club , ai concerti divenne un'etichetta irrinunciabile tra le sottoculture e che ognuna di queste ha interpretato il marchio all'interno del proprio stile.  

Annoveriamo un fatto poco noto: la sponsorizzazione di Farah di un giovane Lewis Hamilton e David Coulthard. Gli anni '90 hanno una nuova rinascita del marchio dopo essere stati indossati da artisti del calibro di The Strokes, Agyness Deyn, The Last Shadow Puppets e Paulo Nutini, questo successo continua fino alla fine del decennio e fino ai tempi attuali e può ancora essere visto a band come Pulled Apart By Horses, Bombay Bicycle Club, e Ryman Jarman the Cribs; e ancora Editors, The Strokes, Kaiser Chiefs  e Arctic Monkeys hanno sfoggiato tutti  tutti l'iconica "F tab”. Ha goduto di notorietà anche grazie al piccolo schermo per gentile concessione del personaggio di Jack O'Conell, James Cook, in “Skins”. Per un nuovo revival della cultura mod / skinhead negli ultimi anni, dovuto in gran parte alla pellicola “This is England”. Recentemente grazie ai comici inglesi Rob Beckett ,Ian Sterlinge  Alex Smith e ancora Harry Edward Styles (One Direction), i rapper Doc Brown e Tinie Tempah… possiamo affermare che Farah è nata negli Usa ma è cresciuta nel Regno Unito per talmente tanto tempo che è ormai considerato un brand tipicamente britannico. In occasione del centenario con alcuni capi Farah ha allegato la spilla celebrativa per il suo secolo di vita, su alcuni altri è invece riportato il numero 100. Da Citare la collaborazione con YCM di quest' anno,  una capsule collection ispirata ai Rude Boys degli anni '70; Questa collaborazione unica è celebrata attraverso l'obiettivo del direttore artistico Harris Elliot, noto per il suo contributo culturale attraverso il lavoro della sua mostra e del libro "Return of the Rudeboy"...  

Afferma Fraser Moss, Co-Founder and Creative Director, YMC:"Farah significa molte cose per molte persone, ma per me è sempre stato Rude Boy. La nitidezza dei pantaloni classici con l'iconica linguetta gialla era ovunque alle feste blues e ai "sound clashes"."

La “F dorata” è un classico, che trascende età, cultura ed epoca, dalle università del Texas alla periferia di Londra , ha abbellito i guardaroba da un secolo, Farah è una di quelle etichette di abbigliamento maschile che esiste da sempre, ancora tanti auguri!

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