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Awaydays

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IL FILM

Nord Inghilterra. Liverpool. Primi anni 80. E' l'ambientazione spazio temporale di Awaydays di Pat Holden, tratto dall'omonimo libro di Kevin Sampson. Non solo Liverpool F.C. ed Everton nel Merseyside, il film tratta la storia di questa piccola mob al seguito del Tranmere Rovers, la terza squadra cittadina. Si è in piena era post-punk ed il fermento musicale e a livello di moda sta sconvolgendo i giovani d'oltremanica, specie nel nord. Grazie alle due squadre maggiori cittadine presenti in pianta stabile nelle più importanti competizioni europee, tanti sono i lads che tornano dal continente con sempre nuovi e introvabili paia di trainers. Nel film infatti sono presenti svariati modelli, tra cui Samba, Nastase, Malmo, London, Forest Hills, sempre ai piedi dei componenti della mob, quasi tutti avvolti nel loro rain jacket, molto in voga al tempo tra i lads d'oltremanica.

Il film è incentrato principalmente sul protagonista (Paul Carty), un ragazzo che è attratto da questa mob che segue la sua squadra del cuore e ne entra a far parte conquistandosi dapprima la fiducia degli altri componenti, poi in un susseguirsi di vicende si farà anche qualche nemico all'interno... con un bel finale abbastanza sorprendente. Chi invece non gli volterà mai le spalle, è l'altro protagonista, Elvis, rimasto davvero infatuato da Carty e dal suo modo di porsi. Colonna sonora davvero azzeccata, infatti troviamo Echo & The Bunnymen, Joy Division, The cure , The Jam. Assistiamo quindi ad un ottimo film che è anche un ottimo romanzo di formazione personale di un intera generazione che sta entrando in piena era Tatcher, era dove i giovani non avranno più quelle certezze che fino a quel momento li aveva portati a vivere spensierati indossando un paio di trainers ed ascoltando Ultravox-Joy Divisio-The Jam, si scoprirà così che l'adolescenza non è sempre spensierata come si immagina. (beppe)     

IL LIBRO

Awaydays è un gran romanzo. E non perché è il più originale sulla diffusione di un certo tipo di tifo nelle curve inglesi, non per le descrizioni maniacali dei capi di vestiario e neanche per il modo tagliente e antipico con cui Sampson descrive trasferte e tafferugli. Sarebbe un gran romanzo anche senza il corollario “sottoculturale” che l’ha reso noto ai più, un po’ come I padroni della notte di Trevor Hoyle per gli skinheads. Pubblicato nel 1998, Awaydays è ambientato nel 1979. Il protagonista è Paul Carty, un ragazzo del Merseyside (la contea inglese che fa capo a Liverpool, città degli odiati – per lui – scousers) tifoso del Tranmere Rovers. Paul guarda con grandi aspettative ai sorteggi della F.A. Cup, occasione per lui di potersi inserire a pieno titolo tra quelli del The Pack, la firm del suo club. Il miglior amico di Paul è Elvis, un tipo enigmatico e introverso che condivide però con lui la passione non solo per il football, ma anche per la musica. Frequenti le citazioni di gruppi della new wave inglese come Echo & The Bunnymen, Human League e soprattutto Joy Division – in questo frangente Sampson fa sfoggio di tutta la sua conoscenza musicale, e a buon diritto, dato che è stato il manager e il “curatore” del look di uno dei primi gruppi brit pop inglesi, i Farm. Altro argomento di discussione per i due amici è, naturalmente, il vestiario. Jeans Lois, trainers dell’Adidas, felpe dai colori sgargianti di marche pressoché sconosciute in Italia – fatta eccezione per qualche fanatico abbonato a Proper Mag – e un taglio di capelli, il wedge, mutuato dal Bowie del periodo della cosiddetta “trilogia berlinese”. Questo loro modo di apparire li differenzia di gran lunga dal resto della tifoseria della loro squadra, composta per lo più da energumeni tatuati, ex mods o ex skinheads, che spesso li prendono in giro considerandoli femminucce. Tuttavia, se Awaydays è stato definito “Il Giovane Holden con il coltello stanley” un motivo c’è: tutti questi hobbies non impediscono infatti a Paul e ai suoi coetanei di dilettarsi con full immersions di violenze assortite, in casa, in trasferta, al pub, insomma non appena se ne presenti l’occasione, con qualsiasi pretesto. Tra stupendi personaggi del foklore working class ingese, riti di passaggio pubblici e tragedie private, via via nel libro si assiste alla crescita di Paul, accompagnata inevitabilmente dalla disillusione. In questo senso Awaydays è riuscito ad evitare la trasformazione in un fumettone sugli hooligans inglesi. Paul farà un percorso a ritroso, e paradossalmente di crescita. Deluso dalle dinamiche dello stadio e dunque dalle amicizie che vi aveva instaurato, s’impegna a non chiudersi nel piccolo universo di provincia fatto di risse al pub, sbronze e malinconie latenti, fino all’ultimo atto, the last awayday, appunto, l’ultima trasferta. Ps: questo libro, un classico del genere nel Regno Unito e sicuramente uno dei migliori, naturalmente non è stato ancora tradotto per il Bel Paese. Nel nostro idioma l’unica opera rintracciabile di Sampson è Rock Trip, romanzo autobiografico – come questo appena trattato d’altronde – sulla sua esperienza come manager dei Farm. Speriamo che qualche anima buona alla Guanda si accorga della lacuna… (ila)   

Awaydays resta una pietra miliare della "no name thing", ha ispirato brand più o meno importanti es siamo sicuri che continuerà a farlo. Dopo l'uscita dal film Adidas fece uscire un opuscolo veramente fico ed ormai introvabile ispirato al film (lo abbiamo..) e mise sul mercato nuove edizioni dei modelli di scarpe presenti nel film, ricordiamo su tutte la trainer icona del film: La Forest Hills, nata negli anni 70, che aveva avuto un solo remake nel 2002, produsse poi la giacca vento del film nelle colorazioni khaki e navy, entrambe sia nella versione del film sia con le famose tre strisce sulle maniche, giacca ispirata all'originale Peter Storm Cagoule, a detta di Kevin Sampson nel 1979 solo a Liverpool vennero venduti oltre 20mila modelli di questa giacca,anche il brand "80s casual" ne diede una sua versione in 100 pezzi, ed inoltre fece uscire due vinili in edizione limitata, ispirate alla colonna sonora del film. In questa stagione autunno/inverno 2020 è stata la volta di Weekend Offender, che ha prodotto una bella t-shirt ispirata dal film.

...run with the pack...

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   weekend offender 

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